L’attuale sede di Rende del centro di ricerca Foreste e Legno del Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’Analisi dell’Economia Agraria (CREA-FL) nasce originariamente nel dicembre del1967 (con la Legge n. 1318) come Sezione Operativa Periferica di Cosenza dell’Istituto Sperimentale per la Selvicoltura di Arezzo degli IRSA – Istituti di Ricerca e Sperimentazione Agraria del Ministero Agricoltura e Foreste.
In conformità ai compiti statutari e sotto la direzione di Orazio Ciancio la sezione inizia ad occuparsi principalmente di studi e ricerche sulla tecnica dei rimboschimenti, della coltura dei boschi naturali e artificiali in ambiente mediterraneo e delle altre piante da legno fuori foresta, operando anche nel campo dell’ecologia e della biologia forestale.
Nel 1973 si aggiunge alla struttura il Vivaio sperimentale “S. Nicola” ubicato sulla Catena costiera calabra, nel territorio comunale di San Lucido (CS), e dato in concessione d’uso dalla Regione Calabria nel quale vengono principalmente condotte prove di germinazione e di piantagione riguardanti specie arboree caratterizzanti il panorama forestale meridionale.
Nel 1991 alla Sezione viene dato inoltre in concessione d’uso a titolo gratuito per 99 anni, dall’Amministrazione Provinciale di Cosenza, un terreno di superficie pari ad un ettaro, l’Azienda “Li Rocchi” adiacente alla sede di Rende (CS) corrispondente alla particella n. 171 - foglio n. 11 del Comune Rende (CS), dato in concessione d’uso a titolo gratuito per 99 anni dall’Amministrazione Provinciale di Cosenza con atto notarile n. di rep. 111530 e n. di racc. 26574 del 07.02.1991 registrato il 27.02.1991 al n. 1701 serie 10.
Con la riforma e l’accorpamento degli IRSA e la nascita con D.L. 29 ottobre 1999 n. 494, del Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura (CRA), Ente pubblico di ricerca articolato in 15 Centri e 32 Unità e posto sotto la vigilanza dell’allora Ministero per le Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, la Sezione diventa successivamente Unità di Ricerca per la Selvicoltura in Ambiente Mediterraneo (CRA-SAM).
Al CRA-SAM viene assegnata come principale mission lo svolgimento di studi ed attività di ricerca inerenti alla selvicoltura nei boschi mediterranei di origine naturale o artificiale, la definizione di modelli di gestione forestale sostenibile e multifunzionale, la difesa dei boschi dagli incendi e il ripristino della cenosi forestale nelle aree percorse da incendio per il contenimento dei rischi di erosione e desertificazione.
Su disposizione della Direzione Centrale di Roma il 15 dicembre del 2010 la sede dell’Unità SAM è trasferita al secondo piano della struttura CRA di Rende in C.da Li Rocchi. I locali assegnatigli vengono quindi sottoposti ad opere di ristrutturazione e di adeguamento con fondi ministeriali.
Con l’ulteriore riorganizzazione del CRA del 2015 e la nascita del Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’Analisi dell’Economia Agraria (CREA) articolato in 12 Centri di ricerca, l’Unità SAM diventa sede di Rende del Centro di ricerca Foreste e Legno, che vede come principale mission gli studi e le ricerche per la gestione sostenibile delle foreste e dell’arboricoltura da legno, per il miglioramento genetico degli alberi forestali e la conservazione e la gestione della biodiversità, per la valorizzazione delle produzioni legnose e non legnose dei boschi e delle piantagioni forestali.
Il Laboratorio gestione faunistica e biodiversità forestale, le cui attività riguardano lo studio di campioni di macro, meso e microfauna degli ecosistemi forestali finalizzato soprattutto al riconoscimento delle specie e alla stima delle loro popolazioni per una gestione faunistica ottimale degli ecosistemi forestali e per lo studio complessivo della biodiversità utilizzando gli insetti in generale e i lepidotteri in particolare come bioindicatori.
Nel laboratorio è inoltre conservata, studiata e costantemente ampliata una collezione scientifica di Lepidotteri.
Responsabile: Dott. Stefano Scalercio.
Un sito di Monitoraggio a lungo termine della biodiversità dei lepidotteri notturni installato nell’azienda sperimentale costituito da due trappole luminose attive tutto l’anno. Quotidianamente le trappole vengono ispezionate e le specie vengono identificate su base morfologica o molecolare attraverso il DNA barcoding. I dataset prodotti forniscono informazioni sui cambiamenti a lungo termine in atto, ma anche su eventi migratori occasionali. Responsabile: Dott. Stefano Scalercio.
Il Laboratorio di analisi sensoriale per gli agro-silvoalimenti, svolgere azioni che sono finalizzate al miglioramento della qualità dei prodotti agro-silvo-alimentari ed agro-silvo-industriali e alla promozione dell'industria alimentare e del turismo culturale ed enogastronomico.
Sviluppa e promuove le conoscenze scientifiche, tecnologiche e soprattutto sensoriali, quale strumento per la comprensione, la tutela e la valorizzazione dei prodotti agro-alimentari ed agro-industriali tipici, con particolare riguardo ai prodotti “Made in Italy”. Il panel utilizza il software Smart Sensory Box che offre una vasta gamma di protocolli per eseguire i test sensoriali su tutti gli agro-silvo alimenti scelti in base a quelli più adatti alle esigenze di ricerca del Centro (es. miele, castagne, oli, ecc.), costruisce i questionari in qualsiasi lingua e li distribuisce al panel. I dati vengono raccolti ed elaborati statisticamente in tempo reale, in base alla tipologia di test sensoriale impiegato. Smart Sensory Box infatti, non è solo un software ma un device capace di trasformare e digitalizzare il laboratorio che diventa così portatile.
Grazie alla convenzione col Comitato d’assaggio professionale del Dipartimento di Biologia, Ecologie e Scienze della Terra, dell’Università della Calabria accreditamento M.A.S.A.F. con D.D. n. 1126 del 22 febbraio 2018, si possono organizzare corsi di formazione per aspiranti assaggiatori di oli vergini ed extravergini di olio d’olio (corsi di I, II e III livello) ai sensi della normativa vigente.
Responsabile: Dott. Innocenzo Muzzalupo
Sala panel accreditata dal M.A.S.A.F. con D.D. n. 1126 del 22.02.’18
Il Laboratorio di Microbiologia effettua studi per la selezione e caratterizzazione morfo-bio-morfologico e molecolare di specie microbiche di interesse agrario e forestale, con particolare riferimento a quelle fungine del genere Trichoderma e Tuber. Il materiale di propagazione fungino è tecnicamente detto inoculo ed esistono varie fonti e forme di inoculo per funghi micorrizici.
Il Laboratorio svolge attività relative all'inoculo di piante forestali da utilizzare per la realizzazione di tartufaie controllate. In generale è possibile inoculare queste specie fungine attraverso: spore (inoculo gamico), micelio (inoculo agamico) e radici micorrizate (inoculo simbiotico). L’inoculo dei funghi del genere Tuber viene eseguito generalmente attraverso spore o radici micorrizate. Il laboratorio, inoltre, controlla il grado di micorrizazione delle piante.
Responsabile: Dott. Innocenzo Muzzalupo
La superficie agricola utilizzata (s.a.u) è di circa 1 Ha, completamente recintata e servita di acqua ed energia elettrica. Ospita un arboreto forestale disetaneo composto da oltre 100 alberi di specie miste (roverella, leccio, rovere, tiglio, ecc) micorrizzate con tartufo, 100 alberi di ulivi appartenenti a cultivar diverse per la conservazione e collezione del germoplasma, una serra sperimentale di propagazione di specie forestali e per attività di micorrizzazione, una capannina di raccolta dati metereologici e due postazioni fisse per il monitoraggio ambientale a lungo termine attraverso bioindicatori appartenenti alle specie dei lepidotteri notturni. Responsabile dott. Rosario Turco.
La serra di moltiplicazione di essenze forestali è destinata principalmente alla moltiplicazione e conservazione di specie forestali provenienti da piante plus e in parte alla micorrizzazione delle stesse con funghi del genere Tuber. La moltiplicazione delle essenze forestali avviene generalmente per via gamica utilizzando prevalentemente semi certificati, oppure, per le specie con spiccata capacità di radicazione si ricorre alla moltiplicazione per talea. I materiali per substrati radicali da preferire sono quelli con un’alta percentuale di materiale inerte come perlite, sabbia o argilla espansa in modo da facilitare i successivi rinvasi e la pulizia della radice per le attività di inoculazione delle ascospore.
Pino d’Aleppo (Pinus halepensis) micorrizzare con il Tartufo Bianchetto, conosciuto anche come Tartufo Marzuolo (Tuber borchii Vitt.)
“La tartufaia” sperimentale. A partire dal 2016 e fino al 2019, per la realizzazione di una tartufaia sperimentale, sono state messe a dimora 72 piante di essenze forestali, di cui 22 appartenenti alla specie Quercus ilex (Leccio) e 52 di Quercus bubescens (Roverella). I semenzali micorizzati col tartufo nero estivo (Tuber aestivum) sono stati forniti dai laboratori dalla Sede Centrale FL di Arezzo. Le piante sono state disposte con un sesto d’impianto 6 x 6 m e sono assistite da un impianto di irrigazione a goccia. Negli anni successivi, a seguito del risarcimento di spazi vuoti dovuti a mortalità, per estendere la superficie della tartufaia e creare un arboreto misto, sono state aggiunte altre essenze forestali (11 pioppo tremolo, 20 carpino, 10 rovere, 15 tiglio e 20 sughere) tutte moltiplicate con semi raccolti esclusivamente in Calabria. Prima della messa a dimora, nel laboratorio di microbiologia della sede di Rende, i ricercatori del CREA-FL e dell’M-Bioma srl, hanno eseguito la micorrizazione con tartufo nero estivo (o scorzone) anch’esso di origine calabrese. I tartufi utilizzati per ottenere le spore per l’inoculo sono state fornite dall’associazione Nazionale Tartufai Italiani - Regione Calabria. Si è, pertanto, realizzata la prima tartufaia coltivata certificabile per la produzione del Tartufo nero di Calabria. Attualmente sono presenti 163 piante con un sesto d’impianto 6 x 3 metri, sempre con impianto di irrigazione a goccia.
Messa a dimora di piante forestali (quercia da sughero Quercus suber L.) micorrizzate con Tuber aestivum scorzone nella tartufaia del CREA
Il CREA-FL di Rende ospita, inoltre, anche la sede legale dello spin off del CREA m-Bioma srl.
L’m-Bioma s.r.l. è una start-up innovativa e uno spin off sostenuto dal CREA che opera nel settore dei fertilizzanti biologici; nasce dall’idea di valorizzare e migliorare le eccellenze agroalimentari tipiche italiane con prodotti unici tecnologicamente avanzati a base di microrganismi utili che favoriscono la nutrizione e aumentano la tolleranza delle piante agli stress biotici e abiotici, migliorando le performance quali- quantitative di tutte le colture agricole e mantenendo elevatissimi livelli di ecosostenibilità.
Responsabile: Dott. Innocenzo Muzzalupo
Dottore Forestale
Microbiologo
Dottore Forestale
Naturalista
Agronomo Forestale
Biologa
Naturalista
Naturalista
Naturalista
Biologa